Grotta della Pollera

Un’antica caverna in un entusiasmante scenario naturale

La Grotta Pollera è una delle più importanti cavità carsiche con deposito archeologico del Finalese. L’antro, assai scenografico e ampio, si apre in località Montesordo, sulla sinistra del Rio della Valle, a circa 300 metri di altitudine.

Già a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento la caverna è stata oggetto di attenzione da parte degli studiosi ed esplorata per i suoi depositi archeologici. Per questo, oggi, numerosi musei italiani conservano collezioni provenienti da queste prime ricerche, tra cui il Museo Archeologico del Finale, il Museo Civico di Archeologia Ligure di Genova Pegli e il Museo di Antichità di Torino.

APPROFONDIMENTI – Caverna della Pollera

Purtroppo queste prime ricerche pionieristiche e l’attività di scavi clandestini, agevolata dal fatto che la grotta non è stata protetta hanno asportato la parte più interessante del deposito archeologico.

I diversi scavi archeologici hanno permesso di scoprire una sequenza stratigrafica che documenta la frequentazione umana nella grotta dalla media Età del Bronzo (1600-1350 a.C.) fino al Neolitico Antico (Cultura della Ceramica Impressa, 5800-5000 a.C. circa).

Tra i materiali più numerosi, oggi esposti nei musei prima ricordati, vi sono diversi vasi in ceramica, tra cui le tipiche tazze con ansa a forma di ascia delle fasi iniziali della media età del Bronzo.
Proprio per tali scoperte la Grotta Pollera è oggi considerata a tutti gli effetti uno dei contesti più significativi per comprendere il passaggio tra età del Bronzo Antico ed età del Bronzo Medio nell’Italia nord-occidentale.

Tra i reperti rinvenuti negli scavi interessante è la presenza di grandi contenitori decorati con cordoni che venivano utilizzati per la conservazione di derrate, che sono un chiaro indizio di una frequentazione costante e prolungata della grotta da parte delle comunità dell’età del Bronzo.

COME ARRIVARE

CAVERNA DELLA POLLERA

Come raggiungere il Sito

Il sito è raggiungibile a piedi percorrendo un sentiero sulla pendice orientale della valle di Pianmarino verso Montesordo.

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